“Bogdan Bartnikowski: un’infanzia dietro il filo spinato” segue “La via del cielo” - spettacolo teatrale

Bogdan Bartnikowski è ancora adolescente quando, nell’agosto del 1944, durante la rivolta di Varsavia – città in cui viveva – viene deportato ad Auschwitz e diventa un giovane testimone dell’orrore nazista. Dopo l’evacuazione del campo, l’11 gennaio 1945, viene destinato al campo di lavoro di Berlino-Blanckenburg in cui verrà occupato nei kommando addetti alla pulizia delle strade dalle macerie. Dopo la liberazione riesce a tornare a Varsavia con la madre, l’unico membro della famiglia sopravvissuto alla Shoah come lui. Diventa giornalista e scrive libri basati sulla sua tragica esperienza di bambino nei Lager, uno dei quali “Infanzia dietro il filo spinato” è considerato una delle più importanti opere scritte da sopravvissuti.

con Bogdan Bartnikowski, sopravvissuto ai campi di sterminio

e Jadwiga Pinderska-Lech, direttrice delle pubblicazioni Museo di Auschwitz-Birkenau

segue

“LA VIA DEL CIELO” - spettacolo teatrale

I nazisti si sforzarono a più riprese e in diversi modi di spacciare Terezín come un ghetto modello. Anzi, nel momento in cui cercarono di offrire a diversi soggetti un’immagine idilliaca –

e del tutto falsa – di Theresienstadt, essi tentarono di nascondere quello che effettivamente stavano mettendo in atto, nei confronti degli ebrei che cadevano sotto il controllo tedesco.

A questo scopo, i nazisti organizzarono due visite della Croce Rossa alla Grande fortezza. La prima delegazione arrivò nel giugno 1943, il gruppo di visitatori era misto: alcuni rappresentavano il Comitato Internazionale della Croce Rossa, altri la Croce Rossa Danese. Il rapporto steso in questa circostanza fu abbastanza vicino alla verità, anche se – per ragioni politiche – fu deciso di non divulgarlo.

spettacolo di Juan Mayorga, con Marco Alotto e Andrea Pietro Anselmi.

Musiche di DJ Gips